In questi primi
giorni di Larry Brown a Torino si è parlato a lungo delle esperienze passate
del santone americano, l’unico allenatore ad aver vinto NCAA e NBA (oltre ad
Olimpiadi come giocatore ed allenatore).
Fra i vari
ricordi di coach LB è spuntato anche un trascorso con un coach italiano a UCLA
e Kansas University. Questo allenatore è Claudio Vandoni, romano di nascita,
classe ’48, ma di origini piemontesi (il padre era di Torino), ed ha allenato
nelle ultime due stagioni la Fortitudo Alessandria, centrando la promozione in
C gold, nel 2016-2017, e successivamente i playoff per la promozione in B.
Il curriculum di
Vandoni è di tutto rispetto, avendo conquistato negli anni ’70 due scudetti di
basket femminile col GEAS di Sesto San Giovanni ed essendo stato allenatore
della nazionale in rosa, all’età di 30 anni.
Dopo anni di
girovagare per l’Italia (Roma, Rieti, Livorno, Rimini, Campobasso, Cento,
Pavia, Viterbo, Brindisi, le sue mete) nel 2001 ha l’occasione di varcare l’oceano
per intraprendere un’esperienza irrinunciabile con coach Brown a Los Angeles
coi Bruins di UCLA.
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Claudio Vandoni |
Abbiamo il
piacere di poter scambiare due parole con Claudio.
IGB: Coach come
sei arrivato a lavorare a UCLA con Brown?
C.V.: Sul mio
primo contratto in FIP avevo come benefit la possibilità di scegliere il
coach negli Stati Uniti con cui confrontarmi e crescere lavorandoci assieme. Ho
scelto io coach Brown per 2 motivi precisi: 1) la sua provenienza
dalla scuola tecnica di coach Dean Smith 2) Larry avrebbe sostituito a
Ucla il mitico John Wooden. Mi incuriosiva capire come avrebbe affrontato e
superato una pressione così forte degli addetti ai lavori . Non facile
convivere con un termine di paragone così ingombrante!
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Claudio Vandoni con Larry Brown a Livorno |
IGB: Hai un
aneddoto particolare da raccontarci di quando lavoravate assieme negli States?
C.V.: Avrei mille
aneddoti da raccontarvi, ma ne ricordo uno su tutti: Coach Brown stava
conducendo un allenamento preparando una partita molto impegnativa. Tutti concentratissimi,
in palestra non si sentiva che la sua voce ferma e decisa, fuori un tempaccio
fulmini, pioggia e lampi. Improvvisamente entra sul parquet uno dei vice
allenatori della squadra di football di Ucla che avrebbe giocato a Washington
lo scontro ad eliminazione diretta contro la squadra locale. Partita da dentro
o fuori, Coach Brown ha interrotto immediatamente l’allenamento e di corsa
sotto un diluvio ha voluto che tutti, giocatori e staff, raggiungessimo la
squadra di football scandendo e urlando, bagnati come pulcini,
"U.C.L.A." più volte.
Era una
testimonianza di condivisione forte ed il senso di appartenenza che è
sempre stato un must di Larry Brown. Tutti ne eravamo consapevoli e coinvolti.
Coach Brown un maestro anche in questo!
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Larry Brown in tre momenti diversi della sua lunga carriera |
IGB: Quale pensi
possa essere un punto di forza di Larry
C.V.: Non ho mai
sentito ne visto coach Brown abbandonare il suo self-control. Deciso, fermo, determinato
ma mai sopra le righe. Ha sempre condotto anche i giocatori più “vivaci” a
riflettere e seguire le sue regole che non ha mai trascurato o abbandonato e
che sono stati reali cardini per il collante dei suoi spogliatoi. A tal
proposito giova ricordare il roster “esplosivo” di Detroit con cui ha vinto
l’anello NBA.
Larry Brown coi Detroit Pistons, campioni NBA 2004 |
IGB: Con Larry Brown a Torino da domenica, hai avuto modo di sentirlo? In una intervista a SkySport ha detto che tu eri andato a UCLA per imparare da lui, ma è lui che ha imparato da te.
C.V.: Abbiamo vissuto tante splendide esperienze insieme. Ho parlato con lui appena ha messo piede a Torino. Una grande emozione. La mia fortuna è essergli stato accanto nella quotidianità. Un uomo speciale a cui non finirò di dire "grazie" per gli esempi ed i modelli di vita che mi ha trasmesso. Molto più di un fratello maggiore. La sua prima intervista dimostra, ce ne fosse ancora bisogno, delle grandi doti umane, dello spessore dell’uomo, della sua umiltà incredibile, caratteristica solo dei numeri uno. Per la sua dedica dico solo che un dignitoso barelliere non potrà mai sostituire un professore titolare di cattedra. Non scherziamo! Lui e' Larry Brown.
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Larry Brown durante la conferenza di presentazione a Torino |
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