prima mossa: ostentare capigliatura e pizzo molto folti in un ambiente contaminato dall'alopecia.
seconda mossa: avere un CV valido, essere originario di Torino e soprattutto non avere legami con Livorno.
terza
mossa: dimostrarsi ecclettico ed efficiente anche di fronte a
richieste societarie apparentemente prive di senso, tipo essere
ingaggiato come dirigente responsabile dell'area tecnica e riciclato come "color commentator"
radiofonico, come uno Stefano Michelini qualsiasi.
quarta mossa: aver sostenuto fino a giugno che Pillastrini fosse un ottimo allenatore, senza accorgersi che l'avevano fatto fuori da marzo.
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